La tecnica prevede la sostituzione del cristallino con una lente artificiale.Questa tecnica e’ essenzialmente simile alla procedura chirurgica in uso per la cataratta.L’intervento viene eseguito mediante tecnica di facoemulsificazione e contemporaneo impianto di IOL di potere tale da eliminare il vizio refrattivo del paziente.L’intervento chirurgico viene eseguito in anestesia locale (cioe’ con una iniezione in vicinanza del bulbo oculare) o topica, cioe’ mediante l’instillazione di un collirio anestetico.Il tutto avviene mediante una incisione corneale di poco piu’ di 2 mm, dopo di che si esegue una capsuloressi (apertura controllata della capsula anteriore del cristallino, una sorta di “sacchetto” nel quale si trova alloggiato il cristallino), si introduce nell’occhio una piccola sonda ad ultrasuoni che inizialmente frantuma ed in seguito aspira il cristallino. Si procede, quindi, all’impianto della lente (cristallino artificiale o lente intraoculare) che ha lo scopo di rimpiazzare la funzionalita’ refrattiva posseduta dal cristallino naturale.Il potere del cristallino artificiale da impiantare viene calcolata prima dell’intervento, grazie ad un esame ecografico (biometria) ed all’applicazione di particolari formule matematiche che consentono di prevedere con una buona approssimazione il risultato refrattivo dopo l’intervento. I risultati refrattivi sono per lo piu’ accettabili anche se non sempre il calcolo del potere della lente artificiale, da impiantare, risulta semplice, soprattutto in caso di miopie elevate.La convalescenza del periodo postoperatorio e’ relativamente breve;nei casi piu’ favorevoli si puo’ assistere ad un recupero pressoche’ totale nell’arco delle prime 24 ore;talvolta la reazione infiammatoria che segue all’intervento allunga i tempi di recupero.A distanza di tempo, si puo’ verificare un opacamento (cataratta secondaria) del sacco capsulare.In questo caso una semplice applicazione di laser puo’ ridare la trasparenza e la nitidezza delle immagini, risolvendo in modo definitivo il problema.Le complicanze di questo intervento sono le stesse di un normale intervento di cataratta. L’utilizzo di un leggero occhiale talvolta si rende necessario per ottimizzare la visione da lontano.